Ho conosciuto Silvia e Donatella esattamente un anno fa, al primo corso di cucina che ho fatto alla Fabrica del Gusto. In realtà, avevo saputo di loro un po’ prima, quando Carlo, parlandomi della grafica del sito, aveva buttato li che stava seguendo due ragazze che aprivano una scuola di cucina.
Dovete sapere che io sono un po’ “ammalata di cucina”, ovvero mi piace spadellare, infornare, lievitare, leggere blog di cucina, comprare riviste, libri e qualsiasi caccavella si trovi in commercio (ditemi un elettrodomestico e io ce l’ho, ultimo acquisto l’essiccatore!). Ho subito chiesto ulteriori informazioni pensando “Evviva una scuola di cucina” e poi “Evviva due pazze come me!”.
Alla prima occasione mi sono iscritta e durante l’anno ho partecipato ad alcuni corsi. Non vi sto a dire che i corsi sono sempre interessanti, che non si finisce mai di imparare, che le ricette sono infallibili e che per tre ore ti sembra di stare in un posto magico, senza pensieri, solo per te (provare per credere), ma vi voglio raccontare di queste due donne con una forza e un talento travolgenti che ti mettono voglia di fare e riuscire.
Vi è mai capitato di incontrare sul posto di lavoro un collega che è l’esatto opposto di voi stessi, con il quale lavorate perfettamente, pensate le stesse cose, vi capite con un solo sguardo e in un attimo diventa un grande amico? Parlando con Silvia e Donatella ho avuto proprio questa impressione, che si siano incontrate per caso, ma che si siano trovate, che la loro differenza sia stata l’elemento del successo e del legame. Ho avuto l’impressione che si vogliano sinceramente bene e che questo viene trasmesso nelle cose che fanno.
Donatella è la mamma di due bambini che incontra la pasticceria insieme alla prima gravidanza. Era un assistente veterinario ma l’allontanamento forzato dagli animali per la maternità le ha regalato dal tempo libero per dedicarsi alla passione della pasticceria e per frequentare il primo di una lunga serie di corsi. Nel 2102 apre il suo blog di cucina (ingredienteperduto.blogspot.
Silvia è la mamma di un bambino di 4 anni che ha vissuto fino a due anni fa in Emilia Romagna, poi ha deciso di tornare nella sua casa in campagna a Fabriano con tutta la famiglia. Lavorava nel settore finanziario con la consapevolezza che quello non sarebbe stato il suo impiego definitivo, anche perché le piace muoversi, viaggiare, cambiare, fare. Ha iniziato a cucinare ai tempi dell’università e questa passione l’ha portata ad aprire il suo blog di cucina (lagreg.it) nel 2013 .
Dai blog è nato l’incontro davanti ad un caffè e la condivisione
di un’ idea: una scuola di cucina che permettesse alle persone di sperimentare con mano, non solo guardando o ascoltando, un luogo che promuovesse il territorio e le tradizioni culinarie della nostra terra, un luogo che parlasse di cibo a 360°.
In pochi mesi hanno realizzato il loro sogno. Tanta burocrazia, un locale da ristrutturare, una città da smuovere ma ce l’hanno fatta e ad un anno di distanza hanno percorso tanta strada costellata di collaborazioni, viaggi, showcooking, corsi, nuovi incontri, premi e affermazioni.
L’immagine che ho se penso a loro due è Silvia che accoglie i nuovi arrivati alla scrivania, occupandosi di privacy, ricevute, presenze…e Donatella che sfaccenda per preparare le ultime cose, parla agitando un cucchiaio con cui sta mescolando qualcosa che assaggerai e che, sai già, sarà buonissimo, perché il profumo non mente.
Arrivano tante persone che si infilano il grembiule un po’ emozionate, curiose di sbirciare in giro e tra gli altri partecipanti.
Inizia la lezione, Silvia raggiunge le postazioni ed apre le danze con una presentazione della serata.
Si sperimentano tre o quattro ricette a tema come previsto dall’argomento, ma poi si spazia su tanto altro sapere dell’arte culinaria, su trucchi, consigli, nozioni che non avresti mai pensato.
Se vuoi farle arrabbiare e sorridere, parla di panna cotta in bustina, vanillina, dado o tiramisù con le uova a crudo…si leverà il cucchiaio di Donatella e Silvia ti spiegherà scientificamente perché assolutamente no!
Ho scelto di parlare di queste due donne perché per me sono un grande esempio di come l’impegno ripaga con grandi risultati, perché mi hanno insegnato che non c’è mai un punto, un arrivo, ma solo un divenire, non le cose già fatte, ma le idee e i progetti, perché mi hanno dimostrato che la determinazione può trasformare una passione in un’attività di successo.
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