Si avvicina il momento di provvedere all’iscrizione dei nostri pargoletti all’ asilo nido e si avvicina , di conseguenza, anche il periodo di massima indecisione per le mamme.
Generalmente ci si schiera in alcune fazioni che stanno alle mamme come la Democrazia Cristiana stava al Partito Comunista.
Fazione n°1 -MEGLIO COI NONNI CHE AL NIDO CON DELLE SCONOSCIUTE-
All’asilo, ovviamente, nessuno tratterebbe il mio cucciolo come faccio io.
Nessuno gli cambierebbe il pannolino nello stesso istante secondo in cui fa la cacca.
Nessuno gli darebbe la mela grattugiata finemente come faccio io.
Nessuno lo coccolerebbe se si sentisse solo.
Il cibo non sarebbe mai buono come quello di casa.
Dovrebbe subire morsi e spinte dagli altri bambini e poi magari inizierebbe a farlo anche lui.
Dovrei svegliarlo la mattina presto.
Piangerebbe troppo.
Non saprei cosa fa tutto il giorno.
Oh mio Dio la chat dell’asilo non ce la posso fare!
Fazione n°2 – MEGLIO AL NIDO CHE CON I NONNI ELARGITORI DI VIZI A PROFUSIONE-
I nonni, si sa, con i figli erano rigidi che neanche la Gestapo, ma con i nipoti i cuori si sciolgono e tutto è concesso.
Starebbe sempre davanti la TV.
La cosa più entusiasmante che farebbe sarebbe fare la spesa, andare dal dottore e in farmacia.
Lo rimpinzerebbero di cibo come il tacchino per il Ringraziamento.
Non lo lascerebbero piangere neanche un secondo perché, ai nonni è risaputo, piangere compromette il sistema cardiocircolatorio dei nipotini ed è assolutamente rischioso e, peraltro vietato dalla convenzione dei nonni di Ginevra.
Ogni cosa chiesta sarebbe ottenuta per il motivo di cui al punto precedente.
Non socializzerebbe con gli altri bambini, in compenso saprebbe giocare a rubamazzo all’età di tre anni.
I nonni si stancherebbero troppo e correrebbero il rischio di riuscire ad addormentarsi la sera senza pasticca.
Fazione n°3 – ME LO TENGO A CASA CHE’ SPENDEREI PIU’ DI QUELLO CHE GUADAGNO –
Il calcolo dell’ ISEE è una frode autorizzata da parte dello Stato Italiano (questa sono io!).
Ma scherziamo, tutti quei soldi che poi gli danno la pasta contata e neanche il ripasso?
Piuttosto mi licenzio e prendo la disoccupazione, chè se lo faccio entro tre anni ci sono alcuni vantaggi.
Allora lo lascio con la baby sitter che spendo quasi lo stesso e almeno ne tiene uno solo.
Non se ne parla proprio, con i soldi spesi in un anno andiamo tutti a Sharm all inclusive (beh, magari adesso non proprio lì…).
Fazione n°4 – FACCIO TANTI SACRIFICI MA AL NIDO NON CI RINUNCIO –
Si, va bè, se mi licenzio adesso, quando poi è finita la disoccupazione che faccio?
Non ho nessuno che mi aiuta, sono obbligata a mandarlo al nido.
Ma che scherzi? Piuttosto mangio pane e acqua, il nido è un’esperienza che forgerà il suo carattere e lo renderà un adulto migliore.
Ho bisogno del mio spazio (leggi andare al bagno senza compagnia indesiderata) e, almeno la mattina, un po’ di nido non gli fa male…anche se certo…con quello che costa!
Io mi ritrovo in un po’ tutte le fazioni, perché ho avuto due esperienze diverse con le mie bambine che hanno attraversato un po’ tutte le linee di pensiero.
In base a questo, e soprattutto, agli anni passati come educatrice di nido, mi sento di spendere qualche parola proprio su questo argomento così universale.
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